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Articolo inserito da Gabriele Zelli in data 28/07/2017
Personaggi
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Luigi Marabini

Uno dei principali impianti sportivi del territorio forlivese, il palazzetto dello sport di San Martino in Strada, è dedicato a Luigi Marabini nato a Forlì il 7/12/1921. A distanza di ben 34 anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 21/1/1983, chi si ricorda di concittadino che si è meritato l'intitolazione di un luogo pubblico? E se non si fosse proceduto con questo riconoscimento quale altro strumento avremmo per mantenere memoria di questa figura, così come di altri personaggi? Ecco che questa rubrica aiuta.
Luigi Marabini fu il primo dei quattro figli di Pio Marabini (originario di Dozza ed  in seguito migrato prima nel faentino e poi nel forlivese) e Giuseppina Monducci. Alla nascita di Luigi il padre conduceva a mezzadria un fondo agricolo nella frazione di Castiglione, a monte di Villagrappa e confinante con il comune di Faenza. Dopo il trasferimento della famiglia da Castiglione a Bussecchio, a seguito della stipula di un nuovo contratto di mezzadria, Luigi frequentò in quel quartiere le scuole elementari. Infine, nel 1939, la famiglia si trasferì a San Martino in Strada per coltivare uno dei numerosi poderi dei Giulianini sito in via Monda, da dove in sostanza non si mosse mai più.
Giovanissimo Luigi andò “a bottega” come garzone di elettrauto. Durante la seconda guerra mondiale, militare di leva, fu arruolato nel genio elettricisti e venne inviato nel campo di concentramento italiano insediato sull’isola di Arbe, in Jugoslavia, oggi in Croazia. Qui si ammalò alle vie respiratorie e fu ricoverato all'ospedale militare di Trieste dove lo colse l'8 settembre 1943.
Da quel momento si persero le sue notizie e la famiglia lo vide tornare a casa circa 2 mesi dopo l'armistizio, riformato a causa della malattia contratta.
Nel dopoguerra si impegnò come volontario per la costruzione del PCI nella provincia di Forlì ed alla nascita e diffusione del giornale della federazione del PCI forlivese “La  Lotta”.
Nel 1955 si sposò con la storica fidanzata Settimia Lombardi, detta Nerina, e lavorò come elettricista con la ditta Pan Elettric di Novara per conto della quale collaborò alla realizzazione di molti impianti elettrici industriali in diverse città d’Italia. Successivamente lavorò come rappresentante di medicinali avicoli.
Prese parte attivamente alla edificazione ed alla gestione della Cooperativa Casa del Popolo "Angelo Dall'Agata" di San Martino in Strada, nonché al progetto ideato negli anni '70 dalla medesima Cooperativa che comportò l'acquisto di un'area e la donazione della stessa al Comune di Forlì affinché venisse realizzato il Polisportivo di San Martino. Fece parte del comitato "di villaggio", successivamente denominato "di quartiere" dall’immediato dopoguerra praticamente ininterrottamente fino alla sua scomparsa. Divenne coordinatore dell'interquartieri del comune di Forlì negli anni settanta e, con l'istituzione delle circoscrizioni, fu eletto consigliere nella Circoscrizione n. 7 nelle liste del Partito Comunista Italiano. A cavallo del 1980 la malattia contratta durante la guerra si aggravò e dopo una lunga lotta si spense  in una nebbiosa mattina di gennaio.

Gabriele Zelli

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